sabato 13 dicembre 2008

si. ho paura di perdermi dentro la folla. ho paura di vedere solo teste senza corpi. tranne il tuo che non merita tutta questa dedizione attenzione. ho scritto di abbracci sterili, banale banale banale. volendo risultare minimamente di più. sarà colpa degli occhiali che mettevo e toglievo. forse non sono piu riuscita a vedere niente oltre i bicchieri. torno a guardare da lontano. sfuocato e informe. non capire chi mi saluta dall'altra parte della strada e poi sei proprio tu. tu che non sei piu un volto senza corpo. il tuo corpo fermo marrone e nero. mettiti il cappuccio e camuffati perchè non voglio riconoscerti. 
si. so di aver guardato in un punto preciso tra gli occhi e il naso e di averci visto qualcosa. ho guardato tutta la faccia. le labbra che si muovevano tranquille dicendo ridendo baciando salutando e chiudendosi per non riaprirsi più. 
si. dimentico sempre che la cura non è mai troppa che le attenzioni vanno sempre calcolate che appena sei solo tu diventi vulnerabile e toccabile e feribile e idiota. potrebbe essere lineare: una riga dritta e nera senza tante pretese. tirare una riga che sia una riga e non un disegno.
non disegnare ricamando colorando, tira una cazzo di riga se è quello che vuoi esprimere.
odio le metafore perchè sono belle. odio le metafore perche sono vere. 
si. io odio.

Nessun commento:

Posta un commento