giovedì 28 maggio 2009

Tu eri libero ed ora non so mi sembri rimasto incastrato tra le parole ed i loro sinonimi tutti suonati con la stessa identica nota. 
Mi sembravi anche normale, normale in senso buono normale come me. 
Illusione ottica forse, ogni tanto capita. Illusione ottica forse, ogni tanto capita.

sabato 23 maggio 2009

Insonnia lacerante ed il progetto per un nuovo bacio di Giuda.

Ver Sacrum.

Vecchie brutte abitudini galleggiano senza rischio. 
Scoprire lati oscuri nel momento stesso in cui si rivelano.
L'apparenza ti allontana da tutto quello che vuoi essere.

Conservi i loro corpi di legno vissuti giusto il tempo di consumarli.
Hai sempre saputo di essere egoista pensare al tuo piacere dimenticare tutto il resto.
Sai di essere convincente subdola manipolatrice 
dimostrarti innocente quando invece non lo sei mai stata
(una persona cattiva).
Sfrutta ancora la tua empatia il tuo fascino.
Droga le persone rendendole miopi.

Allontana il tuo senso di colpa incanalandolo nelle debolezze altrui.

venerdì 22 maggio 2009

Ciclico.

Leggerezza emotiva necessaria senza imposizioni.
Dopo tutto questo, parlare come se fossimo andati ieri a vedere la mostra con le scarpe rosse. 
Riesco a vivere mutilata di un braccio perso nell'incidente che tu hai causato uscendone indenne.

Ricuciamo rapporti a cui ho tentato di rinunciare dimenticando i nostri appuntamenti.

Assillavi la mente privata dell'orgoglio.
Dolori discontinui ma laceranti.
Emozioni eruzioni cutanee involontarie la pelle che esplode liberandosi di una tossina.

Forse oggi posso tornare a mangiare certi cibi senza rischiare intossicazioni.

mercoledì 20 maggio 2009

Riprendiamoci i nostri equilibri singoli prima di costruire disastri senza fondamenta.
Volevo correrti incontro perdermi dentro le braccia.
Faccio passi pesanti invece lenti e pesanti. 
Pressami contro la parete e lasciami stare così vuota d'aria. 
Ruotando la testa riesci a vedere dietro le mie spalle.
Voltami le spalle. 
La macchina non parte.
Chi chiamare se la macchina non parte ed io non posso guidare 
ed è notte sotto casa. 
Essere completamente soli coperti dalle voci.

lunedì 18 maggio 2009

E' solo un sorriso.

Ascoltare senza sapere per chi sia un saluto fissato sulla pagina.
Spero possa arrivare qualunque messaggio tu abbia bisogno di comunicare non comunicare.
Rintanata qui posso solo dirti che vorrei.
La botola non nasconde più nulla. Adesso è solo diventato un gioco per ogni tanto sentire ancora paura e racchiudercisi dentro. Hai comprato un cappello discutibile ma funzionale e sei salita sul treno al momento giusto senza sbattere contro la sua ingombrante presenza. Hai pianto o eri solo bagnata mentre tornavi verso casa? Oggi ho rivisto quanto sei bella vorrei viaggiare adesso e dormire con te che tieni i piedi incrociati e le braccia serrate sul petto.
E' giusto il tempo di una vacanza al mare di poche fotografie di persone che sorridono, non sembra nemmeno che tu sia altrove. 

Lui mi ha inondata di inutili parole se solo avessi potuto picchiarlo facendogli male.
Imparerete mai a non annullare tutto? Non esistono giuste modalità e tempi di reazione. Non proviamo nemmeno a costruire se poi ogni volta non hai nemmeno capito la dimensione del progetto. Ed io mi sto fondamentalmente limitando a scarabocchiare a matita su di un foglio.
Dipendesse solo da me potresti anche trasferirti e non tornare.
Dipendesse solo da me avresti già sostituito la mia immagine con una qualunque.
Diventa impegnativo seguire i tuoi processi mentali che percepisci come lineari, le tue parole che non hanno mai a che vedere con la reale attuazione delle giornate dei momenti delle razioni e movimenti quotidiani. 
Non riesco più a vedere differenze.

domenica 17 maggio 2009

Sentire l'esigenza di te per cui ero una pedina intercambiabile.

sabato 16 maggio 2009

Tempo determinato.

Inciampo apposta nelle figure di cartone sorridenti che allungano la mano 
invitami ancora a bere qualcosa di leggero e fingi di non vedere oltre.
Le tue mani la tua cura per i dettagli i palazzi che crollano e che devono crollare.

Apri il cancello dimenticati di avvisare e saluta l'ultimo luogo che poteva essere ancora vagamente condiviso. 
Ho perso l'abitudine di guardare dentro ho perso l'abitudine di guardarti.
Mai abbastanza coraggioso da strappare via gli strati inutili e le masse tumorali che ti corrodono 
lascia tutto così come sembra. 
Dividi i pensieri puri impuri inutili affidabili gli impegni che occupano lo spazio in testa e allungano la giornata fino a quando entri nella stanza e le mie parole sono ancora nascoste dappertutto.
Carta dappertutto piena di niente adesso è niente adesso è distanza largo respiro pugno in gola.
Frammenti di pelle dispersi
complicate indagini di presunta purezza ed il valore aggiunto di un gesto mancato.

giovedì 14 maggio 2009

Senza vederti 
posso contare sul fatto che dimenticherò i dettagli.
O forse ricorderò solo quelli.

giovedì 7 maggio 2009

Non avrai mai il privilegio di conoscermi davvero.

mercoledì 6 maggio 2009

La gelosia retroattiva miete vittime ancora.
Le urla del pianto non si possono asciugare attraverso un telefono.

Così tante cose dentro da sentirsi vuoti.

Sputerò sulle vostre teste.

E' uno scherzo divertente 
affacciati sporgiti 
appoggia la pancia contro la ringhiera.
Hai visto da sola come le vostre posizioni 
non saranno mai paragonabili.