martedì 28 luglio 2009

Chiamami appena ti svegli appena sei sobrio.
Chiamami per stare seduti vicini 
anche per non dirsi niente.
Possiamo andare dove vuoi su e giù per la stessa strada 
tornerò a casa da sola e non avrò paura.

sabato 25 luglio 2009

"Si puo morire per amore?"

" Io non mi toglierei mai la vita per amore."

"Guarda che è diverso, ti ho chiesto se si puo morire per amore, non esiste una sola morte."


"Allora si. Si che si puo morire per amore."

venerdì 24 luglio 2009

Ho dimenticato una molletta in casa tua.
Me ne accorgo solo adesso.
Perdo mollette dappertutto.

E chissà se hai mai scritto di me su qualche foglio stropicciato.

giovedì 23 luglio 2009

Scoppi emotivi di personalità deviate 
le tue opinioni giudicanti
le invidie irresistibili per la liberà altrui.
Stai rischiando di perdere tutto il tempo a tua disposizione.

mercoledì 22 luglio 2009

Tutti quei cuori boccheggiano adesso tranne il tuo il mio.
Tutti quei cuori malconci.

Non capisco bene cosa mi permetta di rimanerti attaccata al collo appesa con tutte le mie forze all'idea della tua pelle sulla mia all'idea che la prossima volta sarà più vicina.

Non ci sono similitudini non ci sono momenti infelici cancellate tutte le agonie.

Il letto è disfatto stanco bianco 
tutti e due dalla stessa parte 
mi basta guardarti dormire apri gli occhi adesso per guardarmi vorrei potermene accorgere.

La mattina ci sono i risvegli stropicciati sudati.
La decima doccia in poche ore l'odore che rimane incollato alla mia maglietta 
il tuo odore dappertutto.
Non ci saranno periodi ipotetici qui semplicemente non ci sono le volontà.
Se potessi vederti di corsa sotto casa anche solo per restituirti un libro.

Non ci saranno futuri di alcun tipo.
Telefonate o appuntamenti.

Cerchi che si chiudono.

Ho il tuo sapore nella bocca e non significa nulla significa tutto.
Sbatterti contro per la strada e rimanere sempre li ferma fissa su di te che parli saluti lasci che rimanga li e non mi prendi per mano ma mi tocchi la schiena.
Non significa nulla 
guardarti dentro gli occhi è commovente.

Non lo rimpiango questo. Non lo rimpiango questo.

Perderò il ricordo di colori e musica ma rimane il caldo sulla terrazza questa mattina e il profumo del basilico che d'estate è l'unico profumo che metterei anche addosso.
I baci sulla guancia sottili e le labbra socchiuse.
Incastri perfetti di corpi imperfetti.
L'odore delle magliette lavate dappertutto.
Chiudere tutte le saracinesche con chi le aveva spalancate staccate rubate.

Mi sono svegliata al buio la porta della stanza che sia apre si chiude 
vicini provvisori che tornano nelle loro città 
noi ci riaddormentiamo e non significa nulla
solo il pensiero che potrei prendere treni ogni ora potrei stancarmi ogni giorno se me lo chiedessi.
La settimana prossima non ci saranno ritorni e abbracci 
non ci saranno.
Ho sempre trovato tutte le docce scomode tranne la mia
tranne la tua.

Tra tutte le persone che ho salutato sei l'unico che ho visto da lontano.

domenica 19 luglio 2009

Rosso sangue.

Dove: Macchina, divano
Come: Fili del telefono
Colonna sonora: Il silenzio

Sentire il rumore della tua rabbia e non riuscire a respirare.
Forse quello che ha reso tutto orrendo è stata la tua assenza.

martedì 14 luglio 2009

Rosso scuro.

Ripassa con la matita la linea strappa il foglio strappa tutto.
Ricopia la calligrafia di qualcun altro ricopia le azioni i gusti le abitudini i ricordi la vita gli anni le situazioni ogni giorno uguale ai nostri. 
Possibile riuscire a vivere dentro una ruota per roditori?

Corri sempre senza appoggiare i piedi sospeso dentro i tuoi vuoti.

sabato 11 luglio 2009

"Lei potrebbe sedersi qui."
"No, non credo. Si sentirebbe a disagio."

"Lei forse si sentirebbe a suo agio rimanendo in piedi, lì"
"Si, lei forse si sentirebbe più a suo agio. Ma non parlerebbe con nessuno, rimarrebbe li a bere vino, concentrandosi sul vestito troppo corto stretto vistoso. Giungerebbe alla conclusione di aver scelto nel modo sbagliato e si sentirebbe a disagio. Ci metterebbe solo più tempo."

"Allora forse dovremmo cambiare la disposizione dei posti. Trovarle qualcuno con cui parlare, una persona affabile. Seduta non guarderebbe al vestito, parlando non si concentrerebbe su di se, berrebbe vino parlerebbe."

"No. Nessuno sarebbe abbastanza. 
Nessuno sarebbe alla sua altezza.
Nemmeno lei è alla sua altezza."

Ti ricordi quando mi dicevi che.
Lentamente perdo pezzi di storie 
cadono per terra.
Non mi chino più per raccogliere resti sporchi sporcati.
Che si sporcheranno.

Vai a dormire adesso.
Domani devi svegliarti presto.
Non hai niente da fare.

giovedì 9 luglio 2009

Finiti i festeggiamenti rimboccati sotto le mie coperte
dormi per tutti i minuti di cui hai bisogno.

La testa pulsa sul cuscino 
fermarla con le mani non serve.

Vuoi un the
ti preparo un the.
Vuoi un bacio sulla terrazza.

I vestiti persi dentro le lenzuola
i miei orari accelerati 

I tuoi sorrisi sparsi dappertutto.
I miei tutti in ritardo.

E' Luglio.

Uno.
Stringersi la mano.
Presentarsi senza ancora sapere nulla di tutti questi grovigli.

Due.
Fondamentalmente odiarsi.
Respingersi avvicinarsi
ancora sconvolti da tutte le vite passate che stavano lentamente morendo dietro dentro di noi. Noi ancora attaccati a tutto quello che eravamo.

Tre.
Sbandare contro le pareti. 
Insetti impazziti insetti rinchiusi 
sciocchi, non vedono il cielo. 
Continuano a perdere i sensi contro le superfici rigide.

Quattro.
Perdersi. 
Prendersi per mano credere di averne bisogno, invischiarsi in tutto quello che non è mai stato parte di noi. 
Proteggersi. Proteggersi reciprocamente perchè noi non siamo cosi.

Cinque.
Deludersi. Deluderti. 
Vortici fortissimi che ho lasciato distruggessero tutto intorno. E dentro.
Non capirsi spaventarsi respingersi pentirsi mentirsi e proteggersi dal dolore facendo dolore.

Sei.
Scivolare via.
Divincolarsi e sbagliare tutto. Sbagliare modi tempi reazioni scelte parole. Omettere dettagli. Avere paura avere il cuore in gola. 
Avere cura del dolore.

Sette.
Rinunciare a capire.
Sbagliare e sbagliare e cadere e accorgersi delle sfumature sempre piu scure sempre più pericolose.
Urla sotto una casa urla davanti ad una chiesa.
 Tu che non potevi saperlo mentre correvi veloce altrove.

Otto.
Commuoversi scartando caramelle di cioccolata. Commuoversi scartando pacchetti perfetti.
Arrabbiarsi per le parole. Fitte al cuore. Fitte alle mani.

Nove.
Dire addio. 
Lasciare porte aperte. Continue coincidenze. Rancori sedimentati rancori nuovi. Leggerti. Volerti bene. Volerti bene.

Dieci.
Ringraziamenti. Scuse.
In alcuni momenti sei stato l'unico pensiero felice. 
In alcuni momenti sei stato tutte le colpe e tutte le rabbie. 

Biondo e saccente, costruisci con le mani e le matite tutto quello che è sempre stato tuo.
Ho tagliato via i pezzi marci.
Rimane una radice.
Non ci sono più fragilità contaminabili.

Rosso.

Sfoghiamoci sui rami degli alberi
spezzali riduci le foglie in poltiglia 
mischiati con il terreno.
Tremano le tue mani adesso che hai perso ogni controllo
trema la voce la pelle.
Il tuo cuore trema.

Credevi di soffrire quando non hai mai smesso di ridere ridere ridere.
Illusi tutti noi nel vederti sommessamente felice.
Senza dare fastidio a nessuno. 
Incolpiamoci delle nostre reciproche mancanze
lottiamo ancora senza parlare risolvere curare tutti i malati che abbiamo lasciato lungo la strada verso il bivio.

Credi ancora che basti leggere.
Credi ancora che basti scrivere.
Credo ancora che a te non serva altro che piangere.

Potresti usare il pugno contro le facce.
Chiudere le dita spingere le unghie nella carne 
sentire qualcosa almeno sulla pelle
mai dentro la pelle.

Rancore sputi di graffi e di memorie
la faccia pulita contro il vetro e cucinare quotidianamente parlando
sempre di niente di oggi di cose inutili di cose che non ci ricordiamo 
sepolte in una stanza grande con un letto grande un bagno azzurro.

La finestra oggi era serrata 
le tapparelle abbassate senza luci dentro senza piante fuori.
Non ho mai voluto regalarti una pianta.
Non ho mai voluto regalarti una pianta.

domenica 5 luglio 2009

8 mesi.

Se potesse riavvolgere il nastro cancellerebbe le ultime duecentoquarata tracce selezionate. 
Una ad una eliminate. 
Invece prosegue consapevole di tutti gli sbagli accumulati rifiutati ignorati.
L'acqua straborda dall'anfora. 
Svuotala. Disseta il terreno inaridito.
Siete tutti legittimati ad odiarmi. Siete tutti legittimati a giudicarmi.
Siete tutti legittimati ad ignorarmi.

Dove eravamo rimasti.
Eravamo rimasti ad una porta chiusa in Via Bondi 
le scale la strada l'autobus la notte Moline e l'enorme parentesi al centro.

Chiamatelo risveglio
chiamatelo come cazzo vi pare.