domenica 28 febbraio 2010

Nella bottiglia c'è dell'acqua con dentro il veleno.
Bevilo e cadi a terra sbattendo la testa.
Sentirai tutti i pezzi di corpo abbandonarti uno dopo l'altro.
Io potrei picchiarti mentre muori e farti dei tagli sulla faccia. Spremerci il limone buttarci del sale.

sabato 27 febbraio 2010

Nel bar sotto casa c'è Luisa che ha venticinque anni e lavora lì solo la mattina. Prepara bene il caffè e brucia le cose nella piastra. Si veste con delle camicie con il collo duro mentre il suo collo è sottile e sembra sempre troppo sottile con quelle camicie. La mattina rimane al bar fino a mezzogiorno quando arriva a darle il cambio Sara che lavora lì solo per l'ora di pranzo. Prende tutte le ordinazioni senza scrivere e non brucia mai niente. Quando porta il piatto al tavolo sorride molto e per tutti si inventa una frase da dire. Mentre torna verso il bancone tiene le mani nelle tasche del grembiule. Alle tre va nello spogliatoio e cambia i vestiti mentre Luisa non lo fa mai. Esce elegante e va via senza nemmeno bere un caffè, perché Elisa non le sta simpatica. Elisa chiude il bar tutte le sere. Arriva un'altra ragazza alle sette di cui non conosco il nome che la aiuta a pulire. Parlano molto tra di loro e non sorridono più ai clienti perché vogliono che se ne vadano, però mi lasciano sempre finire di leggere il giornale fino alle otto.

giovedì 25 febbraio 2010

Entri in casa stanco e mi saluti dall'ingresso.
Ancora con la giacca addosso vai in cucina e scaldi il caffè avanzato.
Io dal divano sporgo la testa, vedo a malapena il tavolo, la tua faccia non c'è.
Bevi il caffè vecchio e torni da me svuotando le tasche.
Ho già addosso dei vestiti comodi ma sto sempre attenta che non siano brutti da guardare.
Se vuoi parlare appoggio il libro sulle gambe
e ti guardo mentre rimani in piedi e racconti cose che hai letto e fatto.
Se sorridi senza farmi vedere i denti, ti sorrido senza farti vedere i denti
e torno a leggere.
Parleremo dopo.

sabato 20 febbraio 2010

Cadi di faccia sull'asfalto ti sbucci le guance.
Stordita pieghi le gambe, appoggi i palmi delle mani per terra e ti sollevi piano con la testa molle.

Eri davanti a casa sua, dall'altra parte della strada senza riconoscere i posti di notte.
Lui era camera a pensare alle sue cose senza parlare mentre tu inciampavi sul portone.

Non torni dentro e non fai rumore.
Aspetti un autobus che ti porti a casa anche se ci vorranno molte ore.

martedì 16 febbraio 2010

Quando la cena è pronta si siedono tutti al loro posto e iniziano a mangiare.
La televisione accesa e il rumore delle forchette contro i piatti.
Potrebbero dirsi delle cose, discutere delle notizie o della giornata di lavoro
ma guardano giù dentro i piatti e dritti contro la televisione.
Tutte le spezie sono appoggiate in cerchio al centro del tavolo
insieme all'acqua e al vino e in questo modo ogni braccio può arrivare a prendere tutto senza disturbare nessuno.
Non si accorgono del rubinetto che perde in bagno.
Il tappeto assorbe l'acqua e loro rimangono nudi sul divano sulle sedie.

Mangiano cose veloci e preparano cene di prova.

venerdì 12 febbraio 2010

Tra le altre cose, le chiese se voleva morire.
Rispose che andava bene anche quello
purché non sentisse dolore.

mercoledì 10 febbraio 2010

Alcune volte le persone che dormono non fanno nessuna tenerezza.
Vorresti disturbarle o fare finta che non esistano.
Ma appena dicono di avere freddo e si stringono il corpo sulla pancia, ti alzi e rubi da un'altra stanza una coperta.

mercoledì 3 febbraio 2010

"Ho bisogno di cure.
E se tu non me le dai, non ne faccio a meno.
Le cerco altrove."
Dentro di te è buio.
Non riesco a vedere niente.