giovedì 3 settembre 2009

Urgenti eruzioni.

Specificazioni che sanno di scuse. La tristezza profonda di molte personalità deviate sole semplicemente confuse. Ho affidato ogni rigurgito alle dita. Ho dimostrato di non essere solo un groviglio di intenti di difetti.
Le sirene non esistono se non per chi le vuole vedere, incolparle di debolezze umane.
Sono solo debolezze umane.
Ho sbagliato tutto quello che era possibile sbagliare.
Ho messo i piedi dappertutto tranne che sull'asfalto solido scuro stabile sicuro.
Mi sono appesa al suo collo
Mi sono attaccata alla tua mano
Ho lasciato che i suoi occhi verdi perfetti rappresentassero un inizio

Ho lasciato che tutti potessero entrarmi dentro
scavare oltre
svuotarmi riempirmi lasciarmi accusarmi odiarmi vedermi bella.
Ho permesso a tutti i miei buchi di salire in superficie di essere visibili ad occhio nudo.
I miei draghi e le mie favole il mio condotto lacrimale isterico il mio stomaco vuoto pieno svuotato.

E tu che nemmeno hai il coraggio di guardarmi trovando scuse credibili
la tua ostentata superiorità che nasconde tutto quello che c'è di buono
un cappuccio e dentro una fuga per le mie colpe e non le tue.

E tu che hai sbagliato tutto come ho sbagliato tutto io narratore giudicante e puro impuro.
Non credere che io non abbia sanguinato da ogni parte.
Non credere che io non continui a camminare con tutto il peso addosso
con tutto il peso di quello che non si può rimbiancare che non si può pulire
solo guardare e abbassare la testa
chiedersi come è stato possibile
chiedersi di che colore era il mio cuore in quel momento forse grigio forse morto forse tuo.

Prendere tutti i pezzi e comporre una figura intera immensa e vergognosa
una figura che mi ha coperto corpo e sensi.
Non ci sono più colpe non ci sono giustificazioni sufficientemente accettabili
e non ci sono luci soffuse sul tavolo.
Le vite incrociate di chi non ha saputo gestirsi e gestirmi. Io non ho saputo gestirmi.

Tenete le vostre mani lontano dal mio corpo. Non sarà più vostro.
Nemmeno tuo. Nemmeno tuo.

Ho giustificato ogni tua assenza, ho trovato le risposte che più mi piacevano
quando vederti attaccato a me sembrava vero. Sembrava tutto vero.
Le tue parole la tua vita appena accennata qui.
La presunzione che emozionarsi fosse abbastanza
che fosse un pensiero sufficiente a mantenere un legame un qualsiasi legame.
Le metafore realistiche di un tempo condizionale di un tempo letale e leggero
l'imbarazzo del mattino ed i baci sulla guancia mentre cercavo la tua bocca.
Volevo illudermi. Ho deciso di credere che fosse diverso.

Perchè mi vedete tutti bella perchè mi vedete tutti bella.
Non ti ricordavo così bella le sirene sono belle.
I miei capelli annodati tra le tue dita.
Le tue dita che potrebbero mancarmi se solo ricordassi esattamente la dimensione della mano.

Tutto questo confuso tremore.
Tutto l'amore dimostrato tutto l'amore negato.
Mi è scoppiato il cuore.
Nessuno potrà nemmeno credere che ne abbia uno per moltissimo tempo.

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