domenica 22 febbraio 2009

Eravamo in pochi davanti alla porta ancora chiusa.
Arrivano i fiori ed il nostro cognome è scritto sbagliato come sempre. Anche oggi.
Poi facce mai viste uguali alla mia.
Ho inglobato subito tutto il vostro dolore oltre al mio.

E tu con la pelle svuotata
i genitori a vegliarti come nella culla.

Uomini che piangono senza vergogna con rabbia cattiveria vuoto.
Avevo dimenticato il tragitto il luogo il modo in cui chiudono tutto dopo che il tempo è scaduto.

Mia madre odia il rumore della fiamma ossidrica 
così decide di uscire rimane vicina alla porta
ed il rumore lo senti anche da li.

Ho tremato mentre ero al sole e mi sono girata
non riuscivo a guardate tutti i tuoi studenti arrivare.
Dopo solo dopo li ho fissati 
in fila davanti alla fotografia dove sei bellissimo.

Ho subito pugni forti sullo stomaco
ho perso tutte le mie forze.
Sono stanca dentro e fuori.

Un veleno inalato da tutti noi oggi qui.

1 commento: