sabato 16 luglio 2011

Hai da offrire dei kiwi, sono nel tuo frigo e li hai comprati per me, anche se non ho mai visto la tua casa. Ne hai mangiato uno ogni sera per tutta la settimana con il cucchiaino, davanti alla televisione; con un piattino sotto per non fare colare il succo. Ti sei accorto che la parte bianca mangiata da sola sa di banana e avresti voluto dirmelo solo girando la testa o parlando a voce più alta.

3 commenti:

  1. [quando chiese se gli piacevano i kiwi lui le rispose che sì, ma non li mangiava. Prima aveva sempre detto di no, perché li trovava troppo dolci. La guardò tagliare il frutto a metà e prenderne una, come una minuscola coppa di gelato, nell'altra mano un cucchiaino. (Lui lo avrebbe sbucciato e poi tagliato a fette nel piatto). Lo assaggiò, poi glielo offrì dal suo cucchiaino - il primo gesto confidenziale. Non era male, ma il suo sapore in quel momento non importava. È buono, disse. La osservò continuare a mangiare, si era sporcata le mani e lui no, con la sua macedonia, eppure gli sembrava così leggera e elegante e lui goffo e impacciato. Quando si alzò per andare lo baciò accanto alla bocca e le sue labbra erano fresche.
    Comprò dei kiwi e si disse che l'avrebbe aspettata finché non fossero finiti o marciti. La sera si sedeva sul divano a guardare un film e ne mangiava uno come avrebbe fatto lei. Guardava sempre dei film che - pensava - avrebbe potuto guardare anche lei. Cominciavano a piacergli, i kiwi, e si domanda se lei lo avrebbe mai saputo. Quando il telefono squillava a vuoto sentiva solo il sapore del ferro.]

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  2. Sono molto belli questi tuoi testi. Dico davvero.

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  3. sono un giocattolo a corda, dove sei

    (chissà se hai letto i miei messaggi)

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