martedì 16 marzo 2010

La signora si siede davanti a me e tiene le gambe larghe.
Appoggia la borsa per terra di lato chiusa con un laccio che fa un fiocco i manici sono lunghi e li tiene tutti e due nella mano.
Mi guarda la faccia e mi guarda i capelli raccolti male.
Mi riguarda la faccia e lo vede che ho pianto.
Mi chiede quasi scusa con gli occhi per avermi giudicata per i capelli raccolti male.
Rimane ferma sulla faccia e credo si chieda perché ho pianto e quanto.
Signora ho pianto perché non riuscivo a trovare un pensiero felice.
Sento un nodo qui e non si muove anche se tossisco da più di tre mesi.
Tossisco la mattina appena sveglia e quando sto ferma seduta o quando cammino e quando mi cambio e mi copro per andare a dormire.
Ci provo, mi creda, a sciogliere e liberare.
Con le sopracciglia capisce e mi dice che devo stare tranquilla che passerà che ci sono gli inverni in cui le malattie si trascinano ma che tornerò a respirare.
Lo fa sorridendo piano e spostando gli occhi sulle sue scarpe.

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