sabato 22 novembre 2008

Pistacchio

Adesso apro la finestra e arriva la tua voce per dirmi che ci vediamo tra poco.
Che usciamo anche se fa freddo e che il freddo lo prendiamo insieme.
Così camminiamo delle ore tra le facce e non le guardiamo. Le guarderemo poi dopo o domani. Ti accompagno verso tutte quelle cose che non conosci, tutte le parti nascoste che non hai mai saputo che esistessero. Sottobraccio come i bambini che vogliono fare i grandi e come i vecchi che si sorreggono a vicenda. "Possiamo anche fermarci se vuoi, beviamo qualcosa qui che costa poco ed è carino" la musica non copre le voci ed i tavolini sono dei perfetti tondi instabili. Mi imbarazza guardarti così da vicino mi imbarazza trovare la strada per tornare verso casa mia e non riuscire a ricordare la via più breve. Ma è ancora presto per tornare a casa anche se è buio. Bevi ancora un pò se hai sete e anche se costa poco c'è un sacco da mangiare. La piazza è bellissima lo dicono tutti ed è vero. I luoghi comuni nascondo pezzi di verità. Quindi ti porto qui, dove venivo sempre quando ero molto più piccola anche se faceva freddo, anche se faceva buio. La domenica mattina sembra un tappeto, dove i bambini possono giocare mentre i genitori immortalano la loro infanzia. Tutti i bambini hanno una foto qui, con il cappotto ed il cappellino calato sulla fronte. Alcuni anche con le manopoline di lana che non ti fanno muovere le dita ma che alle mamme piacciono tanto. Rimaniamo ancora, con i bicchieri vuoti ad ascoltare l'eco di altri dagli angoli. Coraggiosi parlano nonostante la puzza. "Caminiamo ancora un pò?" si andiamo dove vuoi tu, tanto è davvero uguale in pomeriggi così, dove i luoghi sono solo luoghi e non servono a nulla. Ma è così tardi adesso che potremmo dovremmo andare.. 

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