Anche a noi che le situazioni le viviamo e sorridiamo per strada e le raccontiamo e le esasperiamo e le idealizziamo. Le cose vanno per conto loro acide e stronze senza voltarsi per guardarti. Ti sorridono ammiccanti e ti lasciano sdraiata su un letto basso con un cuscino basso che devi piegare per stare comoda.
(Il fumo degli ultimi tiri è quello che io pesto per terra e invece a te piace.
Questo poteva essere un indizio. Indizi e tracce che ignori ma che sono li illuminate da lanterne polverose vecchie e arrugginite.)
E le cose vanno cosi, pali e porte contro cui sbatti tutta la tua faccia pulita.
Se riuscissi a sorridere a parlare anche dal sedile di dietro sarebbe più facile.
Se riuscissi a essere come quando ci svegliamo insieme sarebbe più facile.
Questa cosa è andata cosi. Forse è l'ennesima che ha preso questa forma fastidiosa allungata e pungente.
Ce ne saranno altre.
Non ti servono dinamiche merdose.
(E i denti, io, me li lavo con lo spazzolino)
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