La mia voce come una segreteria telefonica
la mia voce come una grotta che fa eco.
Tutte le nevralgie
le notti a vomitare
le perdite di controllo
le cene perfette in cucina i piatti da lavare
la musica che perchè non funziona avevi ragione adesso funziona
vedere oltre il mio squilibrio
riordinarmi la mente
i tram sbagliati rovinando sorprese
cinque giorni per cinque ricordi nuovi
l'armadio che è troppo piccolo
quegli occhi blu che non capiscono
urla e odio
soffocare
tornare sempre ad essere felici
canzoni cantate male storpiate e registrate
ti amo ubriachi e rimangiati
le ultime telefonate rabbiose da nord a sud quando tu eri a nord ed io a sud
tornare e non vedersi non salutarsi
percepirsi.
" Hai scritto sul mio corpo che non è la fine".
Nessun commento:
Posta un commento