mercoledì 29 dicembre 2010

E' che lei ci avrebbe messo un pezzo di futuro piccolo, fino a fine mese.
Tu le hai detto no ma quale futuro, io domani parto e non so quando torno. Dai non mi agitare che se penso che sei qui per me poi devo dirti che prima o poi arrivo. Invece io non lo so se arrivo. La fine del mese è vicina, basta che fai finta sia già domani. Per noi inizieranno le cose nuove, più avanti ce le racconteremo e sarà divertente ricordare che non ci siamo mai salutati per bene.

domenica 5 dicembre 2010

I figli del mio tabaccaio guardano i cartoni in inglese. C'è una televisione di fianco alla porta di ingresso, in alto davanti al bancone. Senza sottotitoli e mentre fanno altre cose, ridono nei momenti giusti. Io per capire bene tutto devo rimanere concentrata, colpa di quelle vocine strane. Loro sono due fratelli di otto e sei anni e dopo scuola rimangono lì con i genitori. Non danno molta confidenza.
Il bar è aperto fino a tardi tutti i giorni, hanno fatto vacanza per la prima volta questo agosto dopo anni in cui mai. Lei è tornata bellissima, riposata e incinta.
Da ottobre hanno preso un aiuto per i pomeriggi, così lei gioca con i figli sul banco frigo e parla con i clienti ma solo quando le va, perché di solito ti dice ciao e basta.
Li sgrida spesso i figli ma spiegando le cose e i rumori sbagliati e tutto quello spazio che tolgono agli altri, perché ci sono un sacco di vecchi che vengono lì a bere e hanno bisogno di appoggi e di mettere il cappello da qualche parte.
Quando è arrivato un certo numero di vecchi lui da dietro il bancone cambia canale e prepara pizzette e tramezzini. Una volta ne ho assaggiato uno e non era tanto buono, loro pero' ne mangiano un sacco e iniziano a parlarsi. Lei veste i bambini che hanno voglia di correre e li porta fuori, tanto la strada è vuota.